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L'avvento al potere del regime nazista significò, in Germania, la distruzione di un movimento omosessuale che si era sviluppato a partire dalla fine dell'Ottocento.

Nonostante esistesse una legge che puniva l'omosessualità, il Paragrafo 175, approvato nel 1871, si era sviluppata una fiorente comunità omosessuale; erano nati gruppi di incontro, associazioni culturali e politiche che promuovevano il riconoscimento dei diritti degli omosessuali.
Protagonista di questo fervore fu un medico omosessuale, Magnus Hirschfeld. Nel 1897 egli fondò a Berlino il Wissenschaftlich - humanitäres Komitee (Comitato scientifico umanitario), un'associazione che aveva come scopo l'abrogazione del Paragrafo 175.
L'associazione crebbe rapidamente: dai 70 iscritti del 1900 passò ai 5000 del 1910. Ne contava 48.000 nel 1933, quando Hitler giunse al potere.
Lo stesso Hirschfeld fondò nel 1919 l'Istituto di Scienze Sessuali, per lo studio della sessualità e delle psicopatologie.
Al fervore culturale seguì lo sviluppo di una vita sociale e nacquero numerose attività commerciali rivolte alla popolazione omosessuale: locali, bar, ristoranti, alberghi, librerie.

Contemporaneamente, però, nel primo dopoguerra la situazione degli omosessuali tedeschi cominciò a cambiare. Nella Germania minata da una gravissima crisi economica e da forti tensioni sociali, dall'inizio degli anni Venti cominciò a diffondersi l’ideologia nazionalista e razzista del Partito Nazionalsocialista di Adolf Hitler. Alimentata da un diffuso malcontento, dal rancore per la sconfitta e dalla disoccupazione, l’estrema destra conquistò sempre più ampi consensi.
La sua ideologia razzista prese di mira i bersagli tradizionali: ebrei ed omosessuali.

 

Marcia nazista

Questi ultimi, in particolare, vennero accusati di sabotare la crescita della nazione tedesca, e di inquinare la purezza della razza. Un giornale nazista così scriveva nel 1923:

“respingiamo ogni forma di lascivia, specialmente l’omosessualità, perché essa ci deruba della nostra ultima possibilità di liberare il nostro popolo dalle catene che lo rendono schiavo”

Iniziò così un periodo di violenze: nel 1921 Hirschfeld fu vittima di un attentato; negli anni successivi locali e ritrovi per omosessuali divennero bersaglio delle squadre d’assalto naziste.
Nel 1928, il partito nazista dichiarò gli omosessuali ufficialmente propri nemici: essi, si affermò, diffondevano il male nella società tedesca, intaccandone la “sana mascolinità” e la capacità riproduttiva.

 

L’Eldorado, il più conosciuto fra i numerosi luoghi d’incontro per omosessuali di Berlino, fotografato negli anni ’30. (orig. G. Koskovich)

Per gli omosessuali che, fino a quel momento, non avevano conosciuto altro che confusione e isolamento, la scoperta dell’esistenza di una vita omosessuale urbana costituiva talvolta una vera e propria rivelazione. Situato nel cuore della capitale tedesca, l’Eldorado era il punto focale delle notti omosessuali berlinesi. Nella Berlino del 1933 si conoscevano ben 130 bar per omosessuali.

Un gruppo di clienti abituali all’Eldorado di Berlino (orig. Magazine Voilà, edizione del 1 luglio 1933).

Frequentatori dell'Eldorado di Berlino

Corso presso “Institut für Sexualwissenschaft“ l’Istituto di scienze sessuali del Dr Magnus Hirschfeld. In cattedra, Karl Giese. (Orig. Online exibition by the Magnus Hirschfeld Institut)
Fu il primo istituto di sessuologia al mondo, inaugurato il 6 luglio 1919. Si studiavano tutti gli argomenti legati alla sessualità e alla psicopatologia. I temi affrontati erano difficili da digerire per quell’epoca e i lavori di Hirschfeld vennero spesso screditati, presi in giro o ripresi come occasione d’incitamento all’odio.

Istituto di scienze sessuali

Gruppo di giovani omosessuali austriaci. (orig. HOSI Vienna)

Anche in Austria la legislazione perseguiva l’omosessualità. Il Paragrafo 129b, che condannava le “relazioni sessuali fra persone dello stesso sesso”, restò in vigore dal 1852 al 1971. Dopo l’annessione alla Germania, nel 1938, il Paragrafo 175 venne esteso anche all’Austria.
Dopo questa data la crudezza delle condanne e i numeri dei processi aumentarono in modo considerevole.

Omosessuali a Vienna