fbpx

Aktion T4 era il Programma nazista di eutanasia che, sotto responsabilità medica, prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili e da portatori di handicap mentali. Si stima che l’attuazione del programma T4 abbia portato all’uccisione di un totale di persone compreso tra le 60.000 e le 100.000.
T4 è l’abbreviazione di Tiergartenstrasse 4, l’indirizzo e numero dove era situato a Berlino il quartier generale dell’ente pubblico per la salute e l’assistenza sociale.

Il Dr. Franz mi deve parlare. Me lo ha mandato a dire da mia madre. È più di un medico per noi, un amico, una persona cara. Ha detto che deve parlarmi di una cosa molto importante che riguarda Anne. Non so niente di più. Anne è una bambina malata. Ora ha sei anni. Ha un gigantismo cerebrale, così mi dicono.
È nata grande, troppo grande, con la testa enorme. Non sapevo come fare. Piangevo, piangevo. La guardavo e pensavo che era mostruosa. La baciavo sulla fronte per calmare il suo e il mio pianto. Non ha fatto tutto quello che fanno i bambini della sua età e mai ci riuscirà. Anche Franz me lo ha detto. È ritardata. Poverina.

Forse ci sarà qualche notizia per me. Ci spero, ho sentito dire che sono stati aperti dei nuovi centri per le malattie genetiche. La medicina sta facendo passi da gigante. Che emozione! Anche la mia piccola Anne forse è stata scelta per partecipare a questi studi nuovi. Me ne ha parlato la mamma di Fredrick, Frieda. Anche lei ha un bambino malato. Una malattia diversa da quella di Anne ma anche lui non parla, non capisce proprio tutto. Anche lui, dice Frieda, ha una malattia ereditaria. Mi sono documentata e ho letto che c’è un nuovo filone di studi chiamato eugenetica che si interessa proprio alle malattie ereditarie e che illustri medici incaricati direttamente da Hitler in persona, stanno studiando nuove cure. Speriamo che Anne sia stata scelta. Frieda ha acconsentito alla somministrazione di queste nuove cure per suo figlio anche se sono pericolose. Mi farò spiegare bene i rischi dal Dr. Franz. Anche un piccolo miglioramento sarebbe meraviglioso per Anne.

Qualche giorno fa Frieda mi ha detto che Fredrick è stato trasferito in un altro centro più lontano. L’ho vista molto triste. Mi ha detto che ha ricevuto la comunicazione con una lettera ma che non le hanno detto dove si trova.

La lontananza si può superare se la speranza di una vita migliore per tuo figlio esiste. Posso farcela anche se io e Anne dovessimo vederci poco per qualche tempo. E poi andrei a trovarla anche fosse in un ospedale più lontano. Sono tanti i bambini che sono stati scelti per ricevere queste nuove cure ma per ora non tutti. Penso a come starei senza Anne, quanta paura se dovesse capitarle qualcosa. Addirittura morire. Si mi hanno detto che con queste cure possono morire. È pericoloso. A volte li sottopongono a una dieta particolare, la dieta E. Non so di cosa si tratta ma so che fa parte di questi nuovi metodi che la medicina sta sperimentando. Speriamo che ci sia una speranza anche per Anne.

Cammino verso casa e il mio passo non so perché sta accelerando e così anche il battito del mio cuore. Il passo si sta trasformando in una corsa. Un brivido mi percorre. Mi sto avvicinando a casa, sento mia madre, mio marito, le loro voci. Li intravedo, sono in strada, davanti alla porta. Non vedo Anne. Dov’è? il cuore in gola. Corro più veloce. L’hanno portata via. Non l’ho salutata, non ho firmato niente. Nelle mani di mia madre un foglietto con il nome dell’ospedale dove la porteranno.

Perdonami, bambina mia. Ti troverò. Perdonami.

Laura Ghio
Patrizia Minetto

Lettura e interpretazione di Laura Ghio.

Testo di Patrizia Minetto (Officina Letteraria).

Allestimento scenografico realizzato dagli studenti dell'Accademia Ligustica di Belle Arti: Manuel Seracchioli, Viviana Bartolini, Beatrice Napoli, Isabella Lai, Chiara Rossi, Giorgia Ballotta, Gabriele Repetto.